Se si cerca un esempio di integrazione funzionante, Mazara è quello che ci vuole. Luogo da sempre abitato da italiani e stranieri , principalmente Tunisini , ha mantenuto un quartiere arabo, la Casba, dove lo stile è quello di un tempo e le architetture e i profumi sono tipici del Nord Africa. Passeggiando per il borgo, si resta incantati dalla bellezza del lungomare, dove ci si ritrova a guardare le onde e veder partire le barche dirette chissà dove. Anche l’arte è legata al mare e questo intreccio è raccontato nel Museo del Satiro Danzante. La famosa statua, che dà il nome al museo, fu ritrovata da un peschereccio IL CAPITAN CICCIO nel 1998, nella stessa zona dove, un anno prima, era stata pescata una gamba di elefante . Dopo un lungo restauro, ora è esposta nel museo e narra ai visitatori il suo lungo viaggio dal mare ai loro occhi. Infine, Mazara è stato dei porti pescherecci più importanti del Mediterraneo e la pesca è il cuore della sua cucina: da non perdere sono, infatti, i suoi famosi Gamberi Rossi .